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Cambogia:
Siem Reap |
viaggi in Cambogia |
Al calar del sole di una luminosa giornata dell’anno 1570 il re Reachea I guardó verso i campi disseminati di cadaveri di soldati dell’esercito siamese messo in rotta dalle truppe cambogiane e disse “Syam riep”, “Siamesi distesi”, distorto poi nella parlata popolare in Siem Reap. E’ questa la un po’ macabra origine del nome della cittadina che deve la sua fama alla vicinanza dell’immensa area archeologica di Angkor. Era un polveroso borgo di contadini frequentato solo dai pellegrini diretti al vicino monastero buddhista di Angkor Vat, quando nel 1860 vi giunse l’entomologo francese Henri Mouhot che con le affascinanti descrizioni fatte nel suo diario, pubblicato postumo in Francia tre anni piú tardi, fece conoscere a tutta l’Europa la meraviglia dei templi khmer celati nella folta selva tropicale. Dal 1907 al 1970 gli archeologi hanno lavorato per sterrare, disboscare e restaurare queste meraviglie create dall’antico uomo khmer tra il IX e il XIII secolo. Oggi ammiriamo i risultati di questa preziosa opera. L’UNESCO ha posto il sito sotto la sua tutela e lo ha dichiarato “Patrimonio dell’Umanitá”. I giornali, le riviste, i documentari hanno fatto conoscere questo tesoro a tutto il Pianeta ma non c’é fotografia, per quanto spettacolare, né ripresa video, per quanto accurata, che possa donare idea della meraviglia e dello stupore che si provano quando queste maestose antiche pietre si presentano ai nostri occhi nella loro magica tridimensionalitá. Sul finire degli anni ’90 non c’erano che cinque hotel adatti a accogliere turisti occidentali e un ventina di guest-house. Contare quanti siano oggi é pressoché impossibile e non passa mese senza che apra le porte un nuovo albergo, un ristorante, un souvenir shop, una boutique, un mini-market. C’erano solo due mercati, ora sono giá cinque. La giornata é resa colma dalle decine di templi da visitare ma le serate e le notti sono piene di innumerevoli accattivanti tentazioni fra ristoranti tipici, bar, pub, discoteche, locali notturni e vie sempre affollate. Il vecchio clima di borgo agreste resta peró intatto lungo la strada che conduce al lago dove, sotto lo sperone roccioso del Phnom Krom, formicola la vita, da veri “zingari delle acque”, dei pescatori che popolano il pittoresco e vivace villaggio galleggiante. Sono 276 i templi di primaria importanza classificati in questa zona dagli archeologi. L'elenco dei piú noti e celebrati come il Vat, il Bayon, Ta Prohm, Neak Poan, Prah Khan, etc. potrebbe riempire piú di una pagina, ma oltre a questi le sorprese riservate al viaggiatore curioso sono infinite e entusiasmanti. |
Informazioni di viaggio » Cambogia |
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